Gl’investimenti del Qatar in Italia
Nel novembre 2012 nasce a Doha una particolare società che può essere definita un’opportunità per l’Italia o il lento, ma strategico, avanzamento della ricchezza araba in Europa. Stiamo parlando della IQ Made in Italy Venture, una società che ha visto la luce in virtù di un accordo firmato dal Fondo Strategico Italiano Spa, FSI, la holding nata nel maggio 2011 e controllata dalla italiana Cassa Depositi e Prestiti, e la Qatar Holding LLC, QH (1).
Con un capitale complessivo di 2 miliardi di euro, che verranno versati pariteticamente da FSI e QH nel corso dei primi 4 anni, IQ Made in Italy Venture investirà nelle società italiane che operano in settori “strategici” per lo Stivale. La neonata società si concentrerà sulla produzione e distribuzione dei prodotti alimentari, sulla moda e i beni di lusso, sull’arredamento e il design, così come sul turismo e il tempo libero.
Il nome scelto per la società è indicativo dell’obiettivo a lungo termine dell’Emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani: entrare nel Made in Italy, nell’ambito di quella particolare politica estera qatariota portata avanti anche attraverso ingenti investimenti in Europa. Uno sguardo ad Est, uno ad Ovest, oltre l’Oceano Atlantico, e occhi puntati sulla crisi che investe ormai da alcuni anni gli Stati europei, questi ultimi sempre alla ricerca di potenti finanziatori.
La Qatar Holding nasce nel 2006 e ha come obiettivo quello di ottenere regolari profitti di lungo termine investendo a livello internazionale e locale, a vantaggio del paese e per diversificarne l’economia (2).
L’incontro con il Fondo Strategico italiano ha permesso all’Emirato di entrare dalla “porta di ingresso” dell’economia italiana. I settori in cui la IQ Made in Italy Venture investirà rappresentano quella che può essere definita l’eccellenza dell’Italia: le aziende che contribuiscono in misura determinante alle esportazioni italiane.
Si tratta, infatti, di settori che rappresentano nel mondo la “qualità” dell’Italia, con un significativo potenziale di crescita e di espansione internazionale.
Obiettivo dell’Italia e del Qatar è quello di investire in aziende d’avanguardia, consolidarne le strutture e garantirne la crescita, anche a livello internazionale. Tutto ciò dovrebbe avvenire mediante la combinazione della conoscenza locale di FSI e della portata globale e conoscenza del settore di QH, per fornire alle aziende un insieme unico di competenze, potenziandone i processi di crescita.
IQ Made in Italy Venture sarà gestita da FSI e QH in maniera paritetica. L’accordo è stato raggiunto in occasione della visita del Primo ministro uscente Mario Monti in Qatar e rappresenta una delle iniziative che appartengono ad un quadro di cooperazione tra il paese arabo e la Repubblica italiana.
Tra le aziende che sembrano suscitare l’interesse del Qatar emergono la casa di moda della famiglia Versace, dopo l’acquisizione della maison Valentino, Snam, Eni ed Enel, così come il Milan (3).
Una delle regioni che più ha colpito la famiglia reale Al Thani è la Sardegna.
Il Presidente Cappellacci ha preso parte all’incontro di novembre a Doha e nel corso del colloquio è emersa la volontà dell’Emirato di investire nell’isola italiana un miliardo di euro nel settore turistico. Gli investimenti dovrebbero riguardare il rilancio della Costa Smeralda, i trasporti dell’isola e l’allevamento di cavalli purosangue arabi nel sud della Sardegna (4).
La politica estera di Doha
Quanto riportato finora, ci racconta della nascita di una società mista nata dalla collaborazione di un’Italia in crisi e di un Qatar in espansione. La rilevanza strategica di uno Stato a livello internazionale si misura anche dalla forza di attrazione che questo genera negli investitori mondiali e l’arrivo di nuovi capitali in Italia può avere senza alcun dubbio degli effetti positivi.
Nell’era dello Spread che sale e che scende e dei declassamenti ad opera di ibride agenzie di rating, “investimento” diventa la parola d’ordine per eccellenza.
La IQ Made in Italy Venture investirà in settori dell’eccellenza italiana, in aziende di elevata qualità che rappresentano una quota consistente delle esportazioni dell’Italia. Il denaro qatariota rappresenterà per questi settori una boccata di aria pura, nel breve periodo, ma a lungo termine l’intervento dell’Emirato può voler dire avere diritto a metà di quella che è l’immagine dell’Italia nel mondo.
L’Italia della moda, del cibo, del lusso e del turismo sarà finanziata da un paese che negli anni sta conducendo una politica estera sui generis.
L’Emirato in Europa
Gli investimenti di Doha hanno oltrepassato le Alpi. Dopo un anno di dubbi, nell’ottobre 2012 anche Parigi ha accettato la creazione di un fondo gestito dal Qatar per aiutare le aree povere francesi, rurali ed urbane (5).
Il Ministro per il risanamento economico, Arnaud Montebourg, pur accettando un tale accordo, ha deciso di modificare la natura del fondo di capitali di Doha mediante la previsione della partecipazione della Francia, con l’obiettivo di mettere a tacere chi criticava la “svendita” delle periferie e delle zone rurali francesi ad un paese straniero. L’intervento del Qatar in territorio francese nasce dalla richiesta di un piccolo gruppo di eletti nelle assemblee locali, riuniti nell’Associazione nazionale dei rappresentanti locali per la diversità, Aneld. Questa associazione ha bussato alle porte dell’Emiro chiedendo di investire lì dove Parigi rimane immobile, in quei quartieri, abitati da un gran numero di musulmani, in cui il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge il 40 %.
L’interesse del Qatar per la Francia si è inoltre manifestato nell’acquisto del palazzo del quotidiano Le Figaro e della squadra di calcio del Paris Saint Germain e in investimenti nella compagnia petrolifera Total (6).
L’Emirato, dunque, è divenuto negli ultimi anni uno degli investitori più attivi nell’Europa della crisi finanziaria. Nel 2011 il fondo sovrano del Qatar, Qatar Investment Authority, ha finanziato la fusione di Eurobank e Alpha Bank, due delle maggiori banche della Grecia e ha poi acquisito quote nelle multinazionali petrolifere portoghesi Energias de Portugal e Iberdrola (7).
Il Qatar ha inoltre investito nel settore automobilistico e bancario e si è spinto anche in Gran Bretagna con l’acquisto del Villaggio Olimpico di Londra e dei grandi magazzini Harrod’s.
* Marzia Nobile, Laurea Magistrale in “Relazioni internazionali” presso l’Università “La Sapienza” di Roma
(1) Joint venture FSI e Qatar Holding da € 2 mld per il “Made in Italy”, 19 novembre 2012, www.governo.it.
(2) About QH, www.qatarholding.qa.
(3) Cenci F., I soldi del Qatar, 2012, www.ilfarosulmondo.it.
(4) Il Qatar investe sull’Italia. Anche senza garanzie sul dopo Monti, 2012, www.ilfattoquotidiano.it.
(5) Le Devin W., Perfusion qatarie pur les quartiers, 2012, www.liberation.fr.
(6) Billi D., Monti svendita: il Qatar sta già prendendo tutto, con obiettivo Snam?, 2012, www.petrolio.blogosfere.it.
(7) Il Qatar investe in Europa, 2012, www.ilpost.it.